L’opera ER=EPR di Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand, allestita nello Spazio Zero della GAMeC quale parte del percorso espositivo della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile – aperta al pubblico fino al 6 gennaio – offre ai visitatori l’opportunità di immergersi in un ambiente multisensoriale.

All’interno di questo spazio suggestivo, sabato 5 gennaio avrà luogo la “jam” di Contact Improvisation, una possibilità unica di dialogo con l’opera attraverso il corpo e la danza, aperta a tutti coloro che percepiscono il corpo come strumento capace di un’interazione profonda con il mondo circostante.

L’installazione, dinamica, è in costante trasformazione: sul soffitto una proiezione mostra il comportamento ottico della luce in corrispondenza di due vortici creati da un meccanismo immerso in un liquido, ed evoca il comportamento dei buchi neri binari che, collegati attraverso cunicoli spazio-temporali (wormholes), viaggiano su traiettorie lineari fino a collassare, scontrandosi.
L’attività, ideata da Clara Luiselli, è pensata per danzatori che, a coppie, potranno costruire una relazione dinamica con la proiezione di questi vortici gemelli che ruotano e attraversano lo spazio.
I suoni che accompagneranno i corpi in movimento sono quelli dell’installazione stessa: in sottofondo, infatti, è diffusa una musica che registra le frequenze dei buchi neri che, unendosi alla proiezione a soffitto, consentirà al pubblico di vivere un’esperienza immersiva.

Tutti coloro che prenderanno parte attivamente alla “jam” potranno accedere gratuitamente alla mostra; i loro accompagnatori e ospiti avranno diritto all’ingresso con biglietto ridotto (€ 6,00 anziché € 8,00).
I partecipanti sono invitati a seguire il dress code suggerito dall’installazione, che tocca un ampio spettro di colori – dal blu al rosa, dal rosso al viola –, al fine di divenire parte integrante dell’opera.