L’opera è un tentativo di attestare la presenza nel mondo dell’artista. È una domanda ancora aperta che non vuole dare facili conclusioni.
Lo spazio PALESTRA diviene un microsistema nel macrosistema del cortile della GAMeC. La sua struttura in vetro facilita la comunicazione con l’esterno. L’artista è immateriale ma è presente. L’operazione è di carattere concettuale e sociale.
Tramite due condizionatori si cerca di uniformare la temperatura interna a quella l’esterna o di renderla più fredda, radicalizzando una predisposizione interiore ed esteriore. Si cerca di entrare in connessione. Raffreddare l’ambiente interno è il tentativo che a volte riesce e a volte fallisce rispetto alle condizioni climatiche. In ogni caso l’artista cercherà di “fit-in”, di adattarsi all’ambiente. Autoritratto come giovane artista è un’opera sociale ma non didascalica: l’ambiente esterno e la sua condizione (il freddo) sono il punto di partenza con il quale mettersi a confronto.