Dalla Collezione Zucchelli. Dipinti e ceramiche Nella Collezione Permanente
Dietelmo Pievani. La materia delle idee
Spazio ParolaImmagine

Continua il ciclo Arte a Bergamo, a cura di Maria Cristina Rodeschini, con lo scopo di promuovere autori e opere prodotte nella città: dal 2 aprile al 10 giugno 2009 gli spazi della Collezione Permanente ospiteranno l’esposizione Dalla Collezione Zucchelli. Dipinti e ceramiche, mentre lo spazio ParolaImmagine sarà dedicato a Dietelmo Pievani. La materia delle idee; il catalogo, quaderno della GAMeC numero 10, è edito da Lubrina Editore, con testi di Maria Cristina Rodeschini, Walter Barbero e Sergio Crotti.

La GAMeC, destinataria di dipinti, disegni, incisioni, pellicole cinematografiche e dell’archivio appartenuti a Nino Zucchelli (Clusone, Bergamo, 1913 – Bergamo, 1994) -promotore culturale che contribuì a traghettare sullo spartiacque della guerra il meglio della cultura prodotta a Bergamo fra gli anni Cinquanta e Sessanta- presenta alcuni dipinti e una significativa scelta di materiali ceramici ricevuti in dono dagli eredi Zucchelli.
Esposti in mostra anche dipinti di artisti del Novecento quali Achille Funi, Felice Carena, Ottone Rosai e Luigi Montanarini, conosciuti da Zucchelli negli anni della sua segreteria al Premio Bergamo (1939-1942), che testimoniano il suo impegno nella valorizzazione delle arti contemporanee, continuato nel dopoguerra con sempre maggior ampiezza di vedute.

Nella seconda metà degli anni Quaranta Nino Zucchelli fu il fondatore e il promotore finanziario della Cooperativa Ceramiche, divenuta in seguito Ceramica Artistica Bergamasca, in una città che non aveva una tradizione ceramica, e in seguito fu tra i fondatori del gruppo Arte ed Artigianato Orobico, che annoverava artisti come Roberto Algisi, Mario Cornali, Egidio Lazzarini, Erminio Maffioletti, Tony Mellara, Franco Normanni e Domenico Rossi.
Gli artisti bergamaschi, pur ispirandosi ad artisti di fama internazionale quali Mirò e Picasso, cercarono di raggiungere una propria espressività nel campo della ceramica, raggiungendo un livello notevole: del gruppo di Zucchelli si iniziarono a leggere recensioni nelle più interessanti riviste d’arte, tra le quali Domus, e l’Artigianato Orobico incominciò a partecipare anche a manifestazioni nazionali, dove i suoi rappresentanti ottennero importanti riconoscimenti.
Il gruppo si sciolse nel 1953, quando venne a mancare l’importante supporto economico e organizzativo dell’industriale Luciano Rumi, subentrato a Zucchelli nel sostegno del gruppo.

Nello Spazio ParolaImmagine sarà allestita la mostra dell’artista Dietelmo Pievani: un insieme di 13 opere, tra cui ritroviamo le serie dei Cementi, delle Superfici in legno laccato bianco e delle Composizioni, realizzate con materiali eterogenei, tra cui legno, ferro, piombo, rame, tela e tempera.
Le opere di Pievani sono variazioni sul cubo, sul cilindro e sul quadrato. Sin dalla fine degli anni Cinquanta ha ricercato un nuovo lessico all’interno del movimento Informale, trovandolo nel cemento, che ha sostituito i mezzi tradizionali ma che, soprattutto, ha ricostruito il rapporto forma-colore attraverso la manipolazione plastica della materia.
A metà degli anni Sessanta ha iniziato a servirsi della luce, per svelare cangianti figure geometriche: lamine bianche che, parallele tra loro e leggermente distanziate l’una dall’altra, riflettono o assorbono la luce evidenziando immagini plastiche. Ne risulta un rapporto luce-ombra che sottolinea come sia il segno a definire forma e volume.
Una pittura che si è definitivamente liberata dal rigido vincolo della bidimensionalità, a favore di una plasticità che l’artista ha sviluppato e perfezionato fino alla fine del secolo appena concluso; mentre negli ultimi anni ha cercato di ritrovare il rapporto millenario esistente tra arti pittoriche, arti plastiche e architettura, rendendo cerchi e quadrati moduli tridimensionali all’interno di proporzionate griglie modulari.