La Collezione Impermanente è una piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale che dal 2018 mette in risalto la natura ibrida della Collezione della GAMeC, riflettendo sul suo carattere dinamico e a tratti contraddittorio. Dopo il primo capitolo della rassegna – che ha raccontato la storia delle raccolte del museo – e il secondo – che ha messo in dialogo la Collezione con un nucleo di opere confiscate in Lombardia e destinate alla Galleria – la terza mostra del ciclo è stata pensata come un display attivo in concomitanza con le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC, e ha presentato al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.
Nel 2022 La Collezione Impermanente #3.0 ha stimolato una riflessione sul ruolo del visitatore e sulla sua relazione con il museo, a partire da alcuni quesiti: che tipo di dialogo con il pubblico vuole costruire il museo intorno alle collezioni, intese come patrimonio comune? Quale esperienza offrire e secondo quali finalità? Quale ruolo attribuire ai visitatori nella presentazione e nella costruzione della collezione museale?
La mostra intendeva porre in evidenza il dialogo con i visitatori,chiamati a ricoprire un ruolo attivo attraverso la dichiarazione delle proprie preferenze in relazione alle opere esposte: quale opera avrebbero voluto rivedere in un successivo riallestimento, e perché. I materiali raccolti sono stati oggetto di un’attenta analisi da parte del museo, e in occasione de La Collezione Impermanente #4 sarà presentato un nuovo allestimento frutto del proficuo scambio attivato con il pubblico.
In particolare, questa progettazione partecipata del nuovo percorso museale presenterà 9 sale tematiche che ruotano, ciascuna, attorno a una delle opere oggetto delle preferenze dei visitatori. Le opere costruiranno dialoghi inediti con altri lavori selezionati dalle curatrici della mostra, al fine di mettere in evidenza diverse prospettive sull’opera e possibili nuove interpretazioni.
Nell’anno della Capitale Italiana della Cultura i lavori in mostra intendono anche omaggiare la città di Bergamo, nelle esperienze di artisti locali che hanno voluto rappresentarla e in quelle di autori internazionali che, attraverso la loro ricerca artistica, hanno instaurato una relazione con la città e con la GAMeC, o ancora grazie ad artisti che hanno studiato e insegnato presso l’Accademia di belle arti G. Carrara, restituendo l’immagine del vivace contesto culturale che da tempo caratterizza la città.
La mostra accoglie, tra gli altri, lavori di: Cory Arcangel, Pier Paolo Calzolari, Regina Cassolo Bracchi, Piero Cattaneo, Mario Cresci, Berlinde De Bruyckere, Gianfranco Ferroni, Daiga Grantina, Ettore Favini, Anna Franceschini, Eva e Franco Mattes, Ornaghi&Prestinari, Adrian Paci, Yan Pei-Ming, Cesare Pietroiusti, Pablo Reinoso, Victor Vasarely, Vedovamazzei, Alberto Zilocchi.
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