La GAMeC di Bergamo riprende il ciclo di mostre personali Eldorado con l’artista di origini israeliane Keren Cytter. La project room Eldorado è dedicata ai più interessanti esponenti delle ultime generazioni di artisti internazionali, invitati a concepire un progetto inedito, espressamente pensato per la GAMeC. Nei suoi scorsi appuntamenti, Eldorado ha ospitato mostre di Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Adrian Paci, Daniele Puppi, vedovamazzei e Sislej Xhafa.

Per la sua prima mostra museale presso un’istituzione pubblica italiana, Keren Cytter presenta alla GAMeC due lavori video inediti – Atmosphere e Dreamtalk, entrambi del 2005 – e un lavoro antecedente, Family del 2002.
I video di Keren Cytter si collocano a metà strada tra cinema sperimentale e video d’arte: i suoi brevi film, infatti, rileggono e interpretano i codici narrativi, cinematografici e televisivi, mescolando tra loro stili differenti. Dal documentario al melodramma, dalla sit-com al genere sentimentale, i suoi lavori, presentati in video-installazioni singole e multiple, indagano temi come i rapporti interpersonali, i meccanismi della memoria e del desiderio, il rapporto tra la realtà e la finzione e tra il mondo dei media e la sfera soggettiva di ciascuno.
I copioni, scritti dall’artista stessa, utilizzano un linguaggio volutamente artificioso ed enfatizzano il distacco dalla realtà e la natura di finzione di certe rappresentazioni.

Pur nella loro apparente semplicità, e nell’estetica quasi amatoriale che adottano, questi lavori sono invece complesse stratificazioni di linguaggi. Il confine sempre più sottile tra la vita e la sua rappresentazione è messo in scena da Keren Cytter attraverso alterazioni del montaggio filmico che rivelano analogie con i meccanismi del ricordo e del rimpianto, attraverso il coinvolgimento di amici e famigliari come attori non professionisti e la pratica della citazione di frammenti della storia del cinema che si intreccia con l’alternarsi di punti di vista differenti.
Keren Cytter prende spunto da situazioni comuni e mette in scena un microcosmo di affetti in cui la linea che separa il comico dal tragico è sottile, e dove il desiderio si mescola con la nostalgia, il senso della perdita con la necessità umana di registrare, il sogno con la banalità del quotidiano.

Atmosphere e Dreamtalk sono due lavori video inediti che si relazionano l’uno con l’altro e che, insieme, costituiscono una sorta di dittico sui temi della memoria, dell’attrazione e della percezione degli affetti.
Le due protagoniste femminili di Atmosphere vivono un intenso rapporto in cui il confine che separa l’amicizia dall’attrazione non è chiaro, così come ricco di sfasamenti temporali e della percezione è il rapporto con i ricordi e le proiezioni immaginifiche di ciascuna delle due.
Dreamtalk vede invece in scena una giovane coppia che vive la propria relazione sulla base delle vicende di un reality show. Sentimenti come l’attrazione e la gelosia si identificano con il senso di competizione tra i concorrenti, mentre un terzo personaggio assume la funzione di punto di contatto tra la realtà della coppia e la dimensione parallela dello show televisivo.