Sabato 8 settembre alle ore 11.00, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore (Città Alta) si terrà l’inaugurazione di ‘Ogni cosa a suo tempo’, doppia personale degli artisti Dan Rees e Francesco Arena, a cura di Stefano Raimondi e Mauro Zanchi.

L’ evento, promosso da Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo in collaborazione con GAMeC, The Blank Bergamo Contemporary Art e la Fondazione Credito Bergamasco, vede come protagonisti Dan Rees, artista di origine scozzese residente a Berlino, e Francesco Arena, entrambi chiamati a realizzare nuovi lavori capaci di esplorare le relazioni tra opera, tempo e luogo.
Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore – secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica – significa ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo.

Da questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, che vede per il secondo anno la partecipazione di artisti rappresentativi del panorama internazionale chiamati per rispondere a un processo di continuità storica, artistica e interpretativa. La mostra rinnova e riattualizza il dialogo tra il grande e maestoso cantiere della Basilica, in attività per oltre sette secoli, e l’arte contemporanea.
Dopo il primo ciclo di tre mostre che ha visto la partecipazione di alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali (Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Ettore Favini), e la prima esposizione del ciclo del 2012 con Navid Nuur e Alis Filliol, l’appuntamento con l’arte torna con un nuovo capitolo espositivo organizzato in forma di doppia personale.

Dall’8 settembre al 7 ottobre i matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, aperti esclusivamente per l’occasione, ospiteranno i nuovi lavori di Dan Rees e Francesco Arena, che continueranno il processo di dialogo, interpretazione e restituzione dell’attualità in un contesto carico di storia, arte e spiritualità.
La presenza di opere d’arte contemporanea all’interno dell’architettura medioevale dei matronei risponde alla volontà curatoriale di aprire un confronto tra l’arte del passato e quella del presente e di presentare al pubblico opere appositamente realizzate da alcuni dei più significativi artisti del nostro tempo.
La scelta di invitare artisti nazionali e internazionali mira a un dialogo tra percorsi e approcci culturali distinti, tra la molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi.