14 dicembre 2015, ore 21:00
FILM DAL FONDO CINEMATOGRAFICO NINO ZUCCHELLI

Proiezione di due film provenienti dal Fondo Zucchelli della GAMeC di Bergamo, che aiuteranno lo spettatore a entrare nel vivo di uno dei periodi storici più intensi del Novecento, lo stesso in cui operò Kazimir Malevič.
I film colgono con sottile umorismo e grande capacità descrittiva la vita quotidiana nell’Urss degli anni Venti, quelli della Nep (la “Nuova politica economica”) voluta da Lenin, in una nazione che portava ancora evidenti i segni della guerra civile appena conclusa.
Nel film di Protazanov ritroviamo i temi della classe lavoratrice che furono al centro della riflessione di Malevič fin dai suoi primi lavori, mentre in quello di Barnet emerge anche la forza degli elementi figurativi che fortemente richiamano l’esperienza delle avanguardie.

La casa sulla Troubnaja / Dom na Trubnoj
di Boris Barnet – Urss 1928 / 65’
con Vera Maretskaja, Vladimir Fogel, Elena Tjapkina

La giovane Parasha Pitunova è un’ingenua contadina che giunge a Mosca dalla campagna alla ricerca dello zio. Qui trova alloggio in un condominio un po’ turbolento, dove viene anche assunta come cameriera dal parrucchiere Golikov e consorte, piccolo-borghesi arricchiti con ostentate velleità aristocratiche, in cerca di una domestica che non sia iscritta al sindacato. Del tutto involontariamente però, grazie a un equivoco, la ragazza farà carriera in politica. Verve e umorismo, come sempre in Boris Barnet.

Un “film di propaganda” condotto con humour e leggerezza, tra la burla e la malinconia, con notevoli invenzioni registiche che anticipano, se pur di poco, L’uomo con la macchina da presa di Vertov. In Dom na Trubnoj Barnet compone pagine di comicità descrittiva (la scala del condominio al risveglio dei suoi abitanti) e di situazione (Parasha assiste a uno spettacolo teatrale, probabilmente per la prima volta in vita sua, e irrompe sul palcoscenico in difesa dell’eroe – portata in trionfo dagli astanti e licenziata dal suo datore di lavoro) davvero indimenticabili. Un film in cui il vecchio e il nuovo si scontrano e convivono in una miriade di simboli: la piazza Trubnaja, ai tempi uno dei luoghi più popolari della città (e oggi una stazione della metropolitana di Mosca), via via perde i suoi confini in una Mosca che accoglie, respinge, contiene tutto assumendo anch’essa il ruolo di protagonista. E mentre gli spazi si affollano, accresce il candido spaesamento dell’ingenua protagonista. Nei panni del padrone disperato, Vladimir Fogel, attore di spicco di Kulešov, in una delle sue ultime straordinarie interpretazioni.

Don Diego e Pelagia / Don Diego i Pelageya
di Yakov Protazanov – Urss 1928 / 58’
con Mariya Blyumental-Tamarina, Aleksandr Bykov, Vladimir Mikhaylov

Diomina Pelagia è una contadina che vive ai margini di una sperduta stazione ferroviaria della Russia sovietica. Don Diego, il capostazione del paese, la fa arrestare per aver attraversato “illegalmente” i binari. Dopo un processo farsa, la donna viene condannata a tre mesi di carcere. Si mobilita allora il Partito: due membri del Komsomol, l’unione comunista della gioventù sovietica, e il locale Segretario si battono strenuamente per liberarla. Le peripezie burocratiche in cui si imbattono sono però lunghe ed estenuanti…

Una graffiante ed esilarante rappresentazione della vita di provincia, che mette in luce molti degli aspetti conflittuali della nuova società sovietica, a testimonianza di come la rigida e ottusa burocrazia dell’apparato altro non fosse che il contraltare degli ufficiali zaristi. Protazanov, abile regista-artigiano nel periodo pre-rivoluzionario, poi attivo in Francia e in Germania durante un breve esilio, torna nell’Urss della Nep come regista-guida del settore “medio” extrasperimentale. Grande talento di professionista, mai elevato alla dignità autorale, Protazanov possiede il dono innato dell’ironia e la capacità di dirigere gli attori come pochi. Don Diego i Pelageya è uno dei suoi film comici più riusciti, dimenticato per decenni e pochissimo noto fuori dai confini dell’Urss, ma successivamente apprezzato tanto da diventare uno dei film muti più amati in Russia. Maria Blumenthal-Tamarina, nel ruolo di Pelagia, grazie a questo film divenne – già ultrasessantenne – una vera stella del cinema sovietico nonché una dei primi tredici artisti insigniti, nel 1936, del più alto titolo onorifico della Russia sovietica, “Artista del Popolo dell’Urss”.

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11 gennaio 2016, ore 21:00
HANS RICHTER: UNO SGUARDO DENTRO LE AVANGUARDIE

Omaggio ad Hans Richter, importante artista, regista e teorico cinematografico.

Saranno proiettati tre cortometraggi e un lungometraggio: nei primi, Richter – seguendo gli esperimenti dei pittori cubisti – utilizza tecniche di cutout unite a grafica e disegni, per creare sequenze di quadrati e di rettangoli che si diradano e si espandono.
Il lungometraggio è invece composto da sei episodi di ispirazione freudiana, che corrispondono ad altrettanti sogni, immaginati da cinque artisti (Max Ernst, Fernand Léger, Man Ray, Marcel Duchamp, Alexander Calder) e dallo stesso Richter.

Rhytmus 21, 1921 / 4’

Rhytmus 23, 1923 / 4’

Dreams That Money Can Buy, Usa 1947 / 85’ – Con Jack Bittner, Max Ernst

Filmstudie, 1926 / 5’