Con un ricco programma interdisciplinare, sviluppato all’interno e all’esterno della Galleria, e nuove o rinnovate collaborazioni, nel 2023 la GAMeC di Bergamo torna ad approfondire alcune fondamentali tematiche del nostro tempo – la conservazione delle memorie, la smaterializzazione dei processi, la decolonizzazione delle narrazioni, la svolta ecologica – attraverso i linguaggi della pittura, della scultura, del cinema sperimentale, del design e della performance.

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, la programmazione del museo si apre a febbraio con Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, terzo e ultimo capitolo della Trilogia della Materia, dedicato al tema della smaterializzazione. Seguiranno in estate la prima mostra personale in un museo italiano dell’artista di origini svizzero-argentine Vivian Suter, l’intervento site-specific per il Palazzo della Ragione dell’artista britannica Rachel Whiteread e un nuovo episodio del ciclo La Collezione Impermanente.

In autunno, mentre le sale del museo saranno abitate dalla performer italiana Chiara Bersani, verrà presentato il progetto dell’artista e regista libanese Ali Cherri, in collaborazione con Fondazione In Between Art Film.

Completano il programma del 2023, corredato da attività educative e laboratori per tutte le fasce di pubblico, l’installazione urbana di Objects of Common Interest per Piazza della Libertà, nata dalla sinergia tra Comune di Bergamo, Confindustria Bergamo e GAMeC, e la collaborazione con il festival Donizetti Opera (organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti) per la nuova produzione dell’opera Il diluvio universale di Gaetano Donizetti, firmata dal duo di artisti italiani MASBEDO.


SALTO NEL VUOTO
ARTE AL DI LÀ DELLA MATERIA
3 febbraio – 28 maggio 2023

Terza e ultima mostra del ciclo “La Trilogia della materia”, Salto nel vuoto esplorerà il tema della smaterializzazione attraverso un racconto trasversale che evidenzia le connessioni esistenti tra le indagini sul vuoto – intraprese dai primi movimenti dell’avanguardia storica e sviluppate dai gruppi sperimentali del secondo dopoguerra –, le ricerche sul flusso risalenti agli anni della prima informatizzazione e l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà simulate nell’epoca post-digitale.

La mostra, a cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, è articolata in tre sezioni tematiche che inquadrano altrettante modalità di messa a fuoco, rappresentazione ed espressione dei principi della smaterializzazione. La prima sarà dedicata alla rappresentazione del Vuoto come spazio immateriale, e accoglierà una serie di lavori di artiste e artisti che, in tempi diversi, hanno operato, soprattutto in pittura, attraverso i principi della riduzione estrema, del minimo contrasto e dell’impercettibile, raccontando il vuoto come una dimensione immaginativa, ideale o concettuale. La sezione Flusso presenterà una selezione di opere di epoche diverse, dalle avanguardie ai giorni nostri, testimoni del radicale impatto dell’informatizzazione e delle reti digitali sulla percezione della realtà materiale. La sezione Simulazione si concentrerà infine sullo snodo tra reale e virtuale, in un percorso che presenterà lavori pionieristici e opere recenti; porrà in dialogo opere che indagano criticamente l’impatto delle simulazioni sulla nostra percezione della realtà concreta con altre che, attraverso il mezzo pittorico, ne amplificano la percezione creando potenti illusioni visive.

In mostra opere di alcuni grandi protagonisti della storia dell’arte del XX secolo e pionieri dell’arte digitale, insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti:
Carla Accardi, Josef Albers, Rebecca Allen, Cory Arcangel, Arte Programmata 1962, Gazira Babeli, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Maurizio Bolognini, Agostino Bonalumi, Regina Cassolo Bracchi, Enrico Castellani, Paolo Cirio, Petra Cortright, Dadamaino, Jean Degottex, Aleksandra Domanović, Richard Estes, Fluxus, John Gerrard, Elisa Giardina Papa, Duane Hanson, Lynn Hershman Leeson, Channa Horwitz, Ryoji Ikeda, Ann Veronica Janssens, JODI, John F. Simon Jr., Vladan Joler, František Kupka, Agnieszka Kurant, Yayoi Kusama, Sol LeWitt, Mark Lombardi, Francesco Lo Savio, Scott Lyall, René Magritte, Fabio Mauri, Agnes Martin, Eva e Franco Mattes, Aiko Miyawaki, Vera Molnár, MSHR, Katja Novitskova, Roman Opałka, Trevor Paglen, Pablo Picasso, Seth Price, Jon Rafman, Andrés Ramírez Gaviria, Casey Reas, Rachel Rossin, Manuel Rossner, Evan Roth, Robert Ryman, Antoine Schmitt, Lillian Schwartz, Jeffrey Shaw, Timur Si-Qin, Hito Steyerl, Gerhard von Graevenitz, Addie Wagenknecht, Ai Weiwei.

RACHEL WHITEREAD
…AND THE ANIMALS WERE SOLD
23 giugno – 29 ottobre 2023

Artista inglese tra le più celebrate della sua generazione, Rachel Whiteread (Ilford, 1963) riflette sulla memoria dei luoghi indagando il rapporto tra vuoto e pieno e fra passato e presente, realizzando sculture architettoniche che possono raggiungere le più grandi dimensioni. Il suo lavoro dà forma allo spazio invisibile attraverso la tecnica del calco, realizzato con materiali diversi, come il cemento, la gomma, la resina e il bronzo.

Per la mostra a Palazzo della Ragione, a cura di Sara Fumagalli e Lorenzo Giusti, l’artista realizzerà un gruppo di nuove sculture ispirate dal contesto architettonico, creando un ponte tra epoche diverse, tra storia materiale e cultura attuale delle forme.
L’intervento prevede la produzione di sessanta nuovi lavori per la realizzazione dei quali l’artista ricorrerà ad alcune pietre locali, presenti anche negli edifici di Piazza Vecchia: l’arabescato orobico grigio e l’arabescato orobico rosa dalla Val Brembana, il marmo di Botticino bianco dall’omonima cava in provincia di Brescia e la pietra di Sarnico, dall’omonima cava in provincia di Bergamo. Le forme create corrispondono allo spazio vuoto interno alle gambe di alcune sedie; una scelta che – citando A cast of the space under my chair, il progetto realizzato da Bruce Nauman nel 1965 – interroga sui temi del vuoto e dell’assenza, riportando il pensiero sulle preesistenze architettoniche della piazza e, in questo modo, sulla sua storia millenaria.

VIVIAN SUTER
HOME
23 giugno – 24 settembre 2023

Le opere dell’artista Vivian Suter (Buenos Aires, 1949) raccontano l’intimo legame che le tiene unite alle forze vitali dell’ambiente in cui sono nate. Trasferitasi all’età di trentacinque anni in Guatemala, dopo essersi formata a Basilea, a partire dal 2005, quando gran parte dei suoi lavori sono stati sommersi in occasione del passaggio dell’uragano Stan, l’artista ha aperto ulteriormente la propria ricerca alle infinite possibilità del caso, accettando la metamorfosi come elemento essenziale, fondativo, dell’arte e della pittura.

La mostra, a cura di Lorenzo Giusti, è la prima prodotta da un museo italiano e raccoglierà quasi 200 tele di Vivian Suter, realizzate in fasi diverse della sua produzione.
In concomitanza con l’apertura della personale Vivian Suter. A Stone in the Lake alla Secession di Vienna (28 aprile-18 giugno 2023) – promossa dal Consiglio di Secession e a cura di Jeanette Pacher – sarà presentata una pubblicazione monografica co-prodotta da GAMeC e Secession, in cui verrà data attenzione alla dimensione creativa domestica dell’artista.

LA COLLEZIONE IMPERMANENTE #4
23 giugno – 17 settembre 2023

La Collezione Impermanente è una piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale che dal 2018 mette in risalto la natura ibrida della Collezione della GAMeC, riflettendo sul suo carattere dinamico e a tratti contraddittorio. Dopo il primo capitolo della rassegna – che ha raccontato la storia delle raccolte del museo – e il secondo – che ha messo in dialogo la Collezione con un nucleo di opere confiscate in Lombardia e destinate alla Galleria – la terza mostra del ciclo è stata pensata come un display attivo in concomitanza con le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC, e ha presentato al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.

Nel 2023, La Collezione Impermanente #4 – a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali – presenterà una serie di lavori appartenenti al patrimonio del Comune di Bergamo, tra opere storiche e contemporanee, secondo criteri che rielaboreranno le suggestioni, le preferenze e le indicazioni del pubblico raccolte nel corso del 2022, secondo un principio di progettazione condivisa dei percorsi museali.

CHIARA BERSANI
DESERTERS (DISERTORI)
Luglio – Dicembre 2023

Deserters (Disertori) è una live installation di Chiara Bersani (San Rocco al Porto, 1984), progetto vincitore dell’undicesima edizione di Italian Council, il programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Deserters è composta da una performance interpretata da tre performer con disabilità motoria e da un grande ambiente nel quale i corpi si incontrano e agiscono, lasciando i segni del proprio passaggio. Il lavoro si confronta con i temi della vulnerabilità e dell’interdipendenza, e accoglie il pubblico in un ambiente scenico coinvolgente che mina gli stereotipi legati alla sfera intima, identitaria e sessuale che colpiscono di frequente le persone con disabilità.

Attraverso quest’opera, Chiara Bersani si interroga su nuove pratiche relazionali e indaga il concetto esteso di accessibilità, rendendo conto della valenza politica di corpi disabili che, dopo aver subito con la pandemia un incremento violento di situazioni di segregazione, riacquistano spazio tramite lo svelamento e la condivisione di sonorità e canti di piacere.

L’opera sarà prodotta nel corso di un periodo di residenza dell’artista a Bergamo che si concluderà con una serata-evento all’Ex Oratorio di San Lupo durante la quale il pubblico potrà assistere alle prove finali della performance in vista del debutto alla Kunsthaus Baselland di Muttenz/Basilea, che in autunno ospiterà la prima mostra personale di Chiara Bersani in un’istituzione europea, a cura di Lorenzo Giusti e Ines Goldbach.

La promozione del progetto prevede inoltre un talk e un laboratorio, rispettivamente alla Galerie Stadtpark di Krems e al Pirelli HangarBicocca di Milano.

A conclusione del progetto, la partitura della performance e l’installazione ambientale entreranno a far parte delle Collezioni della GAMeC.

ALI CHERRI
DREAMLESS NIGHT
8 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024

In occasione della sua prima mostra personale in un’istituzione italiana, a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, l’artista e regista Ali Cherri (Beirut, 1976) presenterà in anteprima una nuova video installazione commissionata e prodotta dalla Fondazione In Between Art Film.

Attraverso film, scultura, disegno e performance, Cherri costruisce narrazioni metaforiche che esplorano la convergenza tra storia, reperti archeologici e patrimoni culturali, mettendone in luce le manifestazioni materiali e le implicazioni ideologiche. Il lavoro di Ali Cherri – che ha ricevuto il Leone d’Argento alla Biennale Arte 2022 di Venezia – è una disamina tanto lirica quanto critica dei processi di costruzione delle identità nazionali, con una particolare attenzione alla sopravvivenza e alla metamorfosi delle mitologie originarie nel contesto attuale delle tensioni globali.

La mostra è il primo progetto di Unison, un’iniziativa biennale promossa da Fondazione In Between Art Film per sostenere la produzione di videoinstallazioni di nuova commissione in collaborazione con istituzioni internazionali.


OBJECTS OF COMMON INTEREST
Installazione urbana per Piazza della Libertà
Gennaio – Dicembre 2023

In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, la GAMeC affianca il Comune di Bergamo e Confindustria Bergamo nella realizzazione di un’installazione urbana che interesserà Piazza della Libertà. Il progetto, sostenuto da Confindustria Bergamo, testimonia la volontà di supportare la comunità bergamasca attraverso la realizzazione di luoghi di incontro e di socialità inclusivi, sostenibili e armoniosamente integrati nel contesto cittadino, legati ai valori di innovazione e operosità.

Lights On dei designer greci Objects of Common Interest (Eleni Petaloti e Leonidas Trampoukis) vestirà Piazza della Libertà con un intervento temporaneo orientato a interpretare il tema della capitale della cultura: La Città Illuminata.

L’installazione sarà inaugurata a inizio 2023 in concomitanza con l’apertura delle celebrazioni per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.

MASBEDO
IL DILUVIO UNIVERSALE
Opera di Gaetano Donizetti per il festival Donizetti Opera
Teatro Donizetti, Novembre – Dicembre 2023

Il progetto di regia e di allestimento dell’opera Il diluvio universale di Gaetano Donizetti sviluppato dagli artisti MASBEDO (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni) accoglie la concezione musicale originale del compositore bergamasco come oratorio sacro per trasformarla in una preghiera laica – trasversale e inclusiva nei riferimenti culturali e negli archetipi narrativi – messa in scena attraverso una dimensione installativa di forte potenza visiva e di carattere immersivo.

L’allestimento sfrutta la sinestesia del mezzo teatrale per creare una connessione emotiva con il pubblico e porre alla sua attenzione i temi di grande urgenza della contemporaneità, quali sostenibilità, incapacità di visione futura e ossessione per il presente, inclusione sociale. Il diluvio universale diviene così uno specchio in cui poter evidenziare le interconnessioni fra passato, presente e futuro.