Evento promosso da GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
e dall’Associazione BergamoScienza, in occasione della XIV Edizione del festival BergamoScienza
Relatore: Michelangelo Pistoletto
Moderatore: Fortunato D’Amico
Università degli Studi di Bergamo – Aula Magna di Sant’Agostino
L’artista Michelangelo Pistoletto dialoga con il curatore Fortunato D’Amico in merito a La Mela Reintegrata, una delle sue opere più recenti rivolta al mondo della Scienza e della Tecnologia, in cui si evidenzia la richiesta di orientare la ricerca e l’innovazione tecnologica per la salvaguardia dell’ambiente e delle biodiversità.
La tutela delle risorse agricole, quelle energetiche, la salvaguardia del suolo, il problema dei rifiuti, il riscaldamento globale, l’informazione, la natalità, sono solo alcuni dei problemi che scienziati e tecnologi dovranno risolvere nel terzo millennio.
Con oltre 7 miliardi di bocche da sfamare, si avverte la necessità di creare nuovi organismi di vita abitativa, di costruire città intelligenti in cui il rapporto tra paesaggio urbano e campagna risulti armonico e non conflittuale; luoghi in cui la produzione del cibo e il suo consumo siano integrati ai territori di residenza.
Scienza e Tecnologia, quindi, hanno ora compiti urgenti, che necessitano la presa d’atto di una responsabilità sociale assolutamente indiscutibile, fondata sul principio del rispetto. Così, l’ingegneria e la genetica, nelle loro soluzioni applicative, dovranno valutare i benefici etici oltre a quelli riduttivamente pratici e accertarsi che i loro progetti possano davvero portare comfort e benessere alle persone e agli equilibri della Terra, garantendo la trasmissibilità della vita a chi verrà dopo di noi.
Ne La Mela Reintegrata, il frutto simbolo di una natura incontaminata, aggredito dal morso della tecnologia e della scienza, ritrova la sua compiutezza attraverso l’azione stessa della tecnologia: la parte strappata alla mela, infatti, è stata ricucita con enormi graffette; un gesto che rappresenta la ricomposizione degli opposti.
L’opera rappresenta “l’entrata in una nuova Era, nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono, generando nella società un equilibrio esteso a dimensione planetaria”, quel Terzo Paradiso in cui “la scienza e la tecnica anziché allontanarci dalla natura ci aiutano a salvare la natura stessa e con essa l’intera umanità”, e che a dicembre sarà il cuore di un’azione performativa promossa dalla GAMeC, in occasione della personale dell’artista – a cura di Giacinto Di Pietrantonio – che il museo ospiterà dal 7 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017.
La sfida posta dalla transizione epocale in atto richiede non solo l’impegno di specialisti in tutti i diversi campi di ricerca e di attività, ma anche l’apporto di professionisti della creazione, preparati a inventare dispositivi di connessione, innescare visioni innovative, organizzare pratiche di cambiamento. In primo luogo gli artisti, che hanno privilegiato il concetto di creazione rispetto a quello di creatività – assegnando alla prima l’essenza dell’arte e associando alla seconda l’idea generalizzata di una capacità intellettiva diffusa nell’umanità –, ma che devono ora dirigersi verso una nuova professionalità.
Per questo, durante l’incontro sarà presentata la figura dell’Artivatore promossa da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto: un artista chiamato a intervenire in ogni settore delle attività umane, con una consapevole implicazione nei processi di trasformazione, e che deve perciò sviluppare la capacità di combinare le conoscenze, promuovendo gli approcci interdisciplinari e la valorizzazione delle differenze culturali.
L’evento è parte del programma della XIV Edizione del festival BergamoScienza.
Iniziativa gratuita – Prenotazione obbligatoria
Info: www.bergamoscienza.it