a cura di GAMeCinema e dei Servizi Educativi GAMeC

In occasione della Giornata Mondiale del Patrimonio Audiovisivo, GAMeC vi propone un viaggio per immagini che, attraverso un suggestivo gioco di rimandi, tocca i concetti dell’ideologia, del potere e del suo fascino oscuro, della sottomissione e della resistenza.

La proiezione di 4 cortometraggi, di cui uno d’animazione, del Fondo Cinematografico Zucchelli, trova un banco di verifica nella visita tematica alla mostra Fabio Mauri. Arte per legittima difesa, osservando le immagini che raccontano la solidarietà, il conformismo, il linguaggio fotografico come strumento di potere, l’estetica delle divise, la discriminazione.
Il potere di Vodja (Il capo, 1960) di Branko Ranitović, l’inquietudine e l’addestramento crudele ma ipnotico di Czarodziej (Il mago, 1962) di Tadeusz Makarczynski, la difficoltà della rivolta in De Overkant (Dall’altro lato, 1966) di Herman Wuyts e le immagini parlanti di L’homme seul (L’uomo solo, 1963) di Patrick Ledoux consentiranno di illuminare, attraverso il cinema, l’esperienza della mostra.

Branko Ranitović
Vodja / Il capo
Jugoslavia, 1960, 7’, col.

Un demiurgo-regista ritaglia la sagoma del capo, che pone alla guida di una folla che lo acclama. Egli avanza, mentre il demiurgo cerca di ostacolare il suo cammino: la colla che intrappola i seguaci, uno strappo nella strada fatta di carta per farli cadere nel vuoto. Rimasto solo, il capo continua la sua marcia, superando ogni difficoltà. Premio speciale con Medaglia d’Oro all’VIII Gran Premio Bergamo 1965 come “soggetto avente maggiore singolarità di concezione tra i film sperimentali”.

Tadeusz Makarczynski
Czarodziej / Il mago
Polonia, 1962, 13’, bn

Tra le dune di sabbia, ecco comparire un baraccone del tiro a segno. Una figura enigmatica e sinistra in uniforme militare, il Mago, attende i clienti suonando il violino. Con lusinghe, li attrae in un surreale addestramento per farne dei soldati perfetti: pronti a combattere e a morire al suo comando. Un racconto poetico contro la guerra e il militarismo, che non rifugge i simboli. Vincitore del V Gran Premio Bergamo 1962.

Herman Wuyts
De overkant / Dall’altro lato
Belgio, 1966, 8’, bn

Una massa di uomini inermi si sposta, con le mani che scorrono lungo un muro, in una movenza regolare e tacitamente imposta. Qualcuno tenta la rivolta, ma degli spari li inchiodano a terra. Ciascuno torna al proprio posto, vivo, ma disperatamente prigioniero, ostaggio di un invisibile oppressore e della paura di morire.

Patrick Ledoux
L’homme seul / L’uomo solo
Belgio, 1963, 17’, bn

Immagini di repertorio di parate militari, comizi, soldati in marcia, profughi in fuga, su musiche originali dello stesso Ledoux. Il film mostra la dicotomia che separa la massa e la resistenza degli “uomini soli”, eroi moderni che affrontano con responsabilità il proprio destino.