Le immagini di Gabriele Basilico e i dipinti di Salvo saranno i protagonisti della mostra PAESAGGIO CONTEMPORANEO. Dialoghi tra fotografia e pittura in programma dal 17 settembre al 17 novembre 2002 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (inaugurazione: 16 settembre alle ore 18).

Questa doppia personale, curata dal direttore della GAMeC Giacinto Di Pietrantonio, offre al pubblico la possibilità di un confronto ravvicinato tra fotografia e pittura sullo stesso tema: il paesaggio contemporaneo visto attraverso la luce, quella zenitale, metallica e contrastata di Basilico, e quella aurorale, del tramonto e notturna di Salvo. Due diversi approcci ad uno stesso soggetto, il paesaggio appunto, e i modi con cui l’uomo lo percepisce, lo immagina, lo abita e lo modifica.
Realizzata in collaborazione con l’IVAM (Instituto Valenciano de Arte Moderno) di Valencia, la mostra si accompagna alla donazione che l’ACEB (Associazione Costruttori Edili Bergamo) ha fatto alla GAMeC di 12 grandi lavori fotografici di Basilico, appartenenti alla serie su Bergamo che l’artista ha realizzato proprio su commissione dell’ACEB.
Gabriele Basilico (Milano, 1944) è da anni intento alla rappresentazione rigorosamente in bianco e nero del paesaggio moderno fotografato “non attraverso l’esemplarità della grande architettura dei maestri del modernismo – sottolinea Di Pietrantonio – ma, piuttosto, tramite un’azione documentaria della realtà urbana ed extraurbana di quei luoghi dove l’architettura ortogonale del moderno si è fatta anonima, disegnando non l’unicità ma la generalità del paesaggio del nostro tempo”.

Di questa produzione sterminata saranno esposte una serie di fotografie relative alle città di Berlino, Milano e Valencia, provenienti dalla collezione dell’IVAM (Istituto Valenciano de Arte Moderna) di Valencia a cui si aggiungono quelle che Basilico ha realizzato a Bergamo, queste ultime visibili per la prima volta.
“Di Salvo (Leonforte, Enna, 1947), della sua pittura rigorosamente a colori forti, acidi e psichedelici ho scelto – continua il curatore – solo la produzione relativa ai paesaggi con architetture: rovine classiche, moschee, chiese, stazioni, bar, paesi e città che dimostrano l’attenzione dedicata dall’artista alla possibilità di poter ancora rappresentare in pittura il paesaggio, di poterne dare una nuova immagine, di dare forma all’idea di un luogo”.

La ricerca sull’architettura e l’urbanistica di Gabriele Basilico inizia al termine degli anni ’70 e incontra i primi riconoscimenti internazionali alla metà del decennio successivo. Commissioni pubbliche, lavori in collaborazione con enti e istituti di ricerca si combinano con una riflessione autonoma che lo porta ad essere premiato con l’Osella d’oro alla Biennale di Venezia del 1996 come miglior fotografo nel campo dell’architettura e ad esporre in sedi prestigiose come la Kunsthaus di Zurigo e il Centro Cultural de Belèm di Lisbona (1996), la Biennale di Kwangju (Korea, 1997), l’IVAM di Valencia, il Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires. Sue opere sono presenti, tra le altre, nelle collezioni del Centre Georges Pompidou, della Fondation Cartier e della Maison Europeénne de la Photographie (Parigi), dello Stedelijk Museum (Amsterdam), del Museo d’Arte Moderna di Trento e Rovereto e del Museo National Centro de Arte Reina Sofia (Madrid).
Salvo, attivo fin dagli anni ’70, ha operato un precocissimo “ritorno alla pittura” dopo aver lavorato, nella prima metà di quel decennio, ad un’indagine di stampo concettuale sulle tematiche della storia, dell’immagine e della memoria attraverso fotografie, scritte, neon e incisioni su marmo. La mostra documenta, invece, il lavoro eminentemente pittorico sul quale l’artista si concentra a partire dal 1973. Oltre ad aver preso parte a Documenta 5 di Kassel (1972) e alla XLI Biennale di Venezia (1984), l’artista ha avuto personali alla GAM di Bologna (1998), al Museo Boyamns van Beuningen di Rotterdam e al Museo d’arte Contemporanea di Nîmes (entrambe nel 1988), al Kunstmuseum di Lucerna (1983) e al Museo Wolfgang di Essen (1977).